martedì 11 giugno 2013

ALL'IMPROVVISO BUSSANO ALLA PORTA di Etgar Keret, Feltrinelli Editore.




"All'improvviso bussano alla porta" è l'ultima raccolta di racconti di Etgar Keret edita da Feltrinelli.

Ed è semplicemente straordinaria.

E' uscita nel settembre del 2012 ma Keret è uno di quegli autori che tieni sempre sul comodino. E' un sempreverde.

SEMPREVERDE: autore che nonostante il passare del tempo non smette mai di parlarti e di essere attuale.

Le sue piccole storie quasi sono quasi sempre  velate  metafore della vita quotidiana. Riflettono sulla condizione dell'essere umano  con humor nero, sarcasmo ed ironia.

E' uno di quegli autori che quando lo leggi passi, senza accorgertene, dal riso al pianto. Sa essere struggente come un cioccolatino al rum mangiato a mezzanotte.

Keret riesce ad cogliere impalpabili aspetti della vita e dar loro parola creando situazioni surreali,assurde ed estreme.

Come sempre mi succede ho conosciuto i racconti di Keret facendo il percorso all'inverso. Ho visto prima il suo bel film Meduse (2007) che ha scritto e diretto con la moglie Shira Geffen.




Sì perchè Etgar Keret è la classica persona che quando fa qualcosa gli viene bene. La sua principale attività è quella di scrittore di racconti  a cui però affianca quella di sceneggiatore di graphic novel e serie tv, autore di libri per bambini e di regista cinematografico.

Le sue altre raccolte di racconti in Italia sono state pubblicate da E/O e meritano di essere comprate in blocco.

Sul suo sito trovate alcune audioletture dei suoi ultimi racconti.

Ed un bellissimo cortometraggio tratto dal suo racconto "Cosa abbiamo in tasca?"




Qui il link ad una sua vecchia intervista alla rivista letteraria The Believer.

Etgar Keret è israeliano. Tra le nuove generazioni la sua è sempre stata una voce autorevole sulla questione isralo-palestinese. Interessante è l'operazione letteraria "Gaza Blues" dove insieme allo scrittore palestinese Samir El-Youssef esplora la complessa situazione del conflitto arabo-israeliano mostrandoci gli effetti che il clima di violenza produce nella vita quotidiana dei protagonisti delle loro storie. 

Etgar Keret è proprietario della casa più sottile del mondo e qui vi spiega perché.


Nessun commento:

Posta un commento