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mercoledì 5 giugno 2013

CRITERION COLLECTION. COVER ART. ERIC SKILLMAN. PARTE II

Continua il viaggio tra i lavori di Eric Skillmann, Art Director alla Criterion Collection.


The Bad sleep well
by Akira Kurosawa


" The Bad Sleep Well was a fun one. Probably the most minimalist set of designs I’ve ever turned in, especially considering I basically put all my eggs in one basket with this one concept that I latched onto pretty early."

Link agli appunti di Eric.

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Yi Yi
by Eward Yang

"In our initial discussions about the film, producer Curtis Tsui and I both immediately recognized Yang Yang’s penchant for photographing the backs of people’s heads as one of the most potent visual metaphors in the film.Unfortunately, we didn’t have any high-resolution art from the film that represented that idea. So we decided to try to reproduce it."






Link agli appunti di Eric. 

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The Furies
by Anthony Mann

"Since this was the first "real" Western in the Criterion Collection  we felt it was important not to downplay the genre elements. But at the same time, it's a somewhat atypical Western, very dark in tone, so we didn't want to present it as something it's not. The Furies is often referred to as a "noir western," so I decided to try to combine the visual styles of those two genres. Once I found that hook to hang the design on, it was really just a question of execution".


Link agli appunti di Eric.

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Three war films
Andrzej Wajda






 "The Wajda box was kind of a backwards project. Normally with projects like this, we work on the cover first. We get that just the way we want it, and use the look established there to dictate how to ripple out the rest of the packaging. But on this project, we did the opposite. For reasons not worth getting into here, the rest of the design had to be completed before the covers. So I had to build a design that was open enough to work with a cover that didn't yet exist, but still dynamic and interesting, since these are very emotional, dramatic films".


Link agli appunti di Eric.


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Scenes from a marriage
by Ingmar Bergman


"I still dig the way the title and Bergman’s name interlock, though it’s probably overstepping my purview to suggest so strongly that the film represents scenes from Bergman’s marriage. I have no idea what Bergman’s marriage is like; I hope it’s very happy and not particularly like the tumultuous relationship in this film".


Link agli appunti di Eric.


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Hands over the city
by Francesco Rosi

"We wanted to find a way to get Rod Steiger on the cover—he's a recognizable face, after all, and this was kind of a lesser-known film. Luckily, there was an easy way around that, since one of the major motifs in the film is Nottola's campaign posters. The other repeated visual motif in the film is the enormous city planning map in Nottola's office, which is obviously a pretty good way to reference the importance of the city".

Per questo lavoro Eric si avvale della collaborazione dell'artista croato Danijel Zezelj di cui vi consiglio caldamente di andare a vedere i suoi lavori.

 





Link agli appunti di Eric.


FINE PARTE II

martedì 28 maggio 2013

CRITERION COLLECTION COVERS ART. ERIC SKILLMAN. Parte I

Voglio cominciare questo viaggio tra le copertine della Criterion Collection mostrandovi i lavori di Eric Skillman.

Eric lavora ormai da 11 anni alla Criterion nell'Art Department dove ha ricoperto diversi ruoli. Ha cominciato come Art Department Manager per poi diventare Graphic Designer ed infine Art Director

I lavori che vi mostro qui di seguito sono i suoi  più significativi che meglio lo rappresentano. Non ci saranno quelli che ha eseguito con la collaborazione di altri graphic designer, illustratori o cartoonist. Quelli verrano messi in una sezione a parte. Abbiate pazienza...

Eric tiene un blog dove spiega approfonditamente le varie fasi di lavoro, le scelte creative, le piste sbagliate.  Purtroppo ha smesso di aggiornarlo. Secondo me perché gli è nato un figlio. Come biasimarlo.

Ho trovato però una sua recente intervista all'interno del podcast radiofonico TMSTIDK (Tell me something that I don't know). Tra l'altro vi consiglio di iscrivervi al podcast perché ci sono altre interessanti interviste, ne pubblicano due al mese.


Berlin Alexanderplatz
by Rayner Werner Fassbinder

"Appropriately for Fassbinder’s fifteen-hour masterpiece, the process of coming up with a design for Berlin Alexanderplatz was epic".

 Link agli appunti di Eric sul lavoro



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Lady Vanishes
by Alfred Hitchcock

Prove di lettering

"The type has no real justification other than a vague period-appropriateness and my great affinity for Chris Ware (in the 3D shadowing), but it really seems to work for whatever reason. Never underestimate gut instinct in design, I say".


Di Chris Ware vi parlerò approfonditamente in una sezione a parte tra qualche settimana...


 Link agli appunti di Eric.


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Blow Out
by Brian De Palma

Questa copertina è un grande esempio di sintesi.  Ogni volta che la osservo mi stupisco di come  questo fotogramma possa contenere tutta l'essenza del film. 
                                             
Qui trovate due vecchi test di prova.

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Stagecoach
by John Ford

"This movie is pure bottled fun. But like a lot of old Westerns, it never got the design it deserved. Especially when they get to DVD, so many classic Westerns just get the "big John Wayne in a cowboy hat headshot" treatment. So I really wanted to try to find a new angle on film westerns, something other than the aged sepia-toned thing that you see so often".



"I remembered some great prints that Josh Cochran showed me, which evoked old tin toy packaging, screen printing, and just plain looked great. And how about those colors! So that sparked some ideas, about how to use negative space and color".


 Link agli appunti di Eric.


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Tokyo Drifter
by Seijun Suzuki















"The movie is slick and just plain cool, so that’s really the main thing we wanted to get across in the design. The way the film uses color and composition is certainly bold and striking, and we definitely wanted to capture something of that feel". 

 Link agli appunti di Eric.



FINE PARTE I


venerdì 24 maggio 2013

CRITERION COLLECTION COVERS ART. Prologo.



MISHIMA: A life in four chapters by Paul Schrader
Art Direction: Sarah Habibi, Neil Kellerhouse.
Vi piace questa copertina? Che cosa provate quando la vedete? Attrazione? Repulsione? Io penso sia perfetta. La desidero. Vorrei terribilmente averla tra le dita, sfogliarla. Sentire l'odore della carta. In poche parole vorrei possederla e poi metterla in bella mostra sulla mia libreria. Collezionarla.

Alla Criterion Collection c'è un Art Department, capitanato da Sarah Habibi, che lavora senza sosta perché tutto questo succeda. Qualità è la parola d'ordine. E la ottengono collaborando con i migliori graphic designer ed illustratori in circolazione. E noi godiamo.

Ciò che è interessante è la filosofia che c'è dietro a tutto questo. Alla Criterion non troverete mai un'impostazione grafica uguale ad un'altra. Ci potranno essere delle similitudini, dei richiami ma mai e poi mai ci sarà una ripetizione, un doppione, perché  ogni film ha una storia a sé ed ogni copertina cerca di esprimerne al meglio l'essenza.

Con le copertine Criterion c'è quasi sempre un prima e un dopo ed  questa è la loro vera scommessa.

PRIMA: sei nel negozio, il tuo occhio cade sulla copertina e ne sei attratto perché è semplicemente bella. Compri il dvd.
DOPO: una volta visto il film la copertina assume un'altro significato. Si passa così da un piano estetico ad uno interpretativo.

Artwork by Criterion cast

Chiaramente questo tipo di lavoro richiede tempo, talento e  sensibilità. A seconda di ciò che il  progetto (film) necessita, gli art director "di casa" decidono se svilupparlo internamente o avvalersi della collaborazione di graphic designer e/o illustratori esterni. Spesso è proprio da queste sinergie che nascono i lavori più interessanti.
Un progetto grafico completo (che comprende copertina, packaging, menù del dvd e booklet) in genere  richiede almeno dai due ai tre mesi di lavoro.

Inevitabilmente con il passare degli anni si è sviluppata un'estetica Criterion dove eleganza e incisività sono gli aggettivi che meglio la definiscono. Una copertina Criterion la si riconosce in mezzo a tante altre. Te la ricordi.
In queste settimane, la notte (di giorno scrivo),  mi sono letteralmente immerso in questo mondo. Ho cercato di capire chi c'è dietro ognuna di  queste piccole opere d'arte.  E' stata una ricerca lunga e faticosa ma che ha dato i suoi frutti. Come sempre succede una volta aperto il "vaso di Pandora" sono stato letteralmente travolto da una quantità enorme di aneddoti ed informazioni. Ci ho messo del tempo a riordinarne il contenuto ma alla fine eccomi qua a condividerlo.

Ogni post tratterà  il lavoro di un' artista diverso.

Un'ultima riflessione prima di incominciare. Mi ha stupito molto la dinamicità del mondo dei graphic designer e sopratutto la voglia di condividere le proprie esperienze. Tutti hanno un loro blog dove parlano apertamente del loro processo creativo senza tanti misteri. Come dissi tempo fa condivisione=crescita. Loro lo hanno capito e ne traggono giovamento. Sarebbe bello che fosse così anche per il mio mestiere ma al momento all'orizzonte vedo solo tanti piccoli orticelli circondati da alte staccionate e sguardi diffidenti.

Nel prossimo post vedremo le copertine di Eric Skillman, graphic designer di Brooklyn, in-house Art Director alla Criterion Collection.